Oggi vi racconto di un acquisto d’impulso. Qualche mese fa giravo per negozi con la mia
compagna per gli acquisti di Natale. Tra una vetrina e l’altra mi cade l’occhio sulla collezione
Citizen. Tanti orologi carini ma praticamente tutti con movimento al quarzo, seppure Eco-drive. Ma
in mezzo ai vari quarzi scorgo una lancetta immobile, guardo meglio e leggo “Automatic”…5 minuti
dopo sono uscito dal negozio con il mio nuovo Citizen Mechanical Aviator Green Dial.
La cassa misura 42mm con uno spessore di 12 mm, un lug to lug di 47 mm e una distanza tra le
anse di 22 mm. La forma è a cuscino e questo dal punto di vista estetico gli conferisce un aspetto
molto vintage. Dal punto di vista pratico invece, rende i 42 mm della cassa molto facili da
indossare. Infatti, da un lato, la sua sagomatura leggermente arcuata fa si che l’orologio si avvolga
bene al polso, dall'altro la lunetta satinata sulla parte superiore che spiove, lucida, sulla carrure
anche essa satinata e l’anello nei secondi che scende inclinato sul dial verde, fanno sembrare
l’orologio molto più contenuto negli ingombri di quello che realmente è.
Come detto la cassa è un gioco di diverse finiture, lunetta leggermente satina che scivola lucida sulla parte superiore della cassa che presenta una leggera satinatura per poi tornare lucida nei biselli e sulla parte laterale.
I biselli addolciscono le forme e contribuiscono all'armonia dell’insieme.
Il vetro è un semplice minerale piatto che presenta solo un leggero scalino, lì dove si congiunge
con la lunetta. Vale sempre lo stesso discorso, un vetro zaffiro sarebbe stato molto meglio ma i
costi si sarebbero inevitabilmente alzati.
La corona è a pressione e posta ad ore 3, è generosamente dimensionata, zigrinata e lucida e non
presenta alcun tipo di incisione, magari una scrittina CTZ, stile Bullhead, ci sarebbe stata alla
grande. Facile e precisa da azionare forse solo un pelino troppo sporgente.
Il fondello è a vite ed insieme alla corona garantisce una impermeabilità dichiarata di 100 metri, più
che sufficienti per l’uso quotidiano…spruzzi d’acqua non ti temiamo.
Il quadrante è di un bel verde bottiglia con i numeri arabi stampati grandi e luminescenti, ad ore 3,6
e 9 al posto del numero troviamo un indice a bastone, secondo me una scelta azzeccata per
alleggerire l’aspetto generale e rendere il quadrante meno affollato. Ad ore 12 il numero è sostituito
dal classico triangolo con i due puntini in stile Aviator. Ad ore 3 troviamo anche la finestra della
data, che con la bordatura bianca e il fondo bianco contribuisce a nascondere il fatto che tagli
l’indice di ore 3 (ricordate che è una cosa che mi infastidisce parecchio!?!?). Sotto il triangolo
rovesciato ad ore 12 c’è solo la scritta “Citizen” e ad ore sei la dicitura “Automatic”. Il tutto è
incorniciato dall'anello della scala dei secondi, anch'esso stampato in bianco e che riporta solo le
decine a numeri arabi e gli altri a piccoli bastoncini.
La caratteristica interessante è che questo anello spiove inclinato dalla lunetta sul quadrante dove un “pelo” prima termina con uno scalino ad angolo retto. Questa soluzione crea movimento e dà profondità e tridimensionalità al dial e lo rende sicuramente molto più piacevole.
Le lancette sono a spada, “scheletrate” nella parte inferiore e dipinte con vernice luminescente nei ¾ superiori, quella dei secondi è molto sottile e bianca.
Tutte e tre hanno la parte del perno e il leggero prolungamento posteriore di color nero. In
definitiva un Dial semplice, ma estremamente leggibile, caratteristica che per me è assolutamente
primaria.
Guardando sotto al fondello troviamo il calibro 8210 di Myota, quindi un calibro proprietario di
Citizen. Un movimento semplice non particolarmente rifinito, è infatti il movimento base della casa
nipponica. Offre una discreta precisione (dichiarata +20,-20 sec/dia) e una buona affidabilità.
Automatico 21 gioielli che vibra a 21.600 vibr/ora e garantisce circa 45 ore di riserva di carica, non
offre la possibilità di carica manuale e tanto meno la funzione di fermo macchina. Diciamo che se
ne può fare a meno a patto di non avere l’ossessione dell’ora precisa al secondo (qualcuno vola a
vista o sgancia bombe?).
Per ultimo il cinturino. È di pelle marrone spesso e con impunture a contrasto bianche, appena
indossato risulta leggermente rigido, ma dopo pochissimi giorni si ammorbidisce e diventa molto
confortevole. La fibbia è leggermente satinata con un buon livello di finitura e riporta la scritta
“Citizen”.
In conclusione devo dire che questo semplice segna tempo può rappresentare un acquisto
interessanti per quanti si avvicinano all'orologeria meccanica. È sicuramente una valida alternativa
ai soliti Seiko 5, rispetto ai quali ha sicuramente più qualità costruttiva (non i Seiko 5 sport che
sono di altra fascia). Il prezzo lo rende un possibile best buy, si trova in negozio per circa 150 euro
ma on line si può acquistare a cifre inferiori.
compagna per gli acquisti di Natale. Tra una vetrina e l’altra mi cade l’occhio sulla collezione
Citizen. Tanti orologi carini ma praticamente tutti con movimento al quarzo, seppure Eco-drive. Ma
in mezzo ai vari quarzi scorgo una lancetta immobile, guardo meglio e leggo “Automatic”…5 minuti
dopo sono uscito dal negozio con il mio nuovo Citizen Mechanical Aviator Green Dial.
La cassa misura 42mm con uno spessore di 12 mm, un lug to lug di 47 mm e una distanza tra le
anse di 22 mm. La forma è a cuscino e questo dal punto di vista estetico gli conferisce un aspetto
molto vintage. Dal punto di vista pratico invece, rende i 42 mm della cassa molto facili da
indossare. Infatti, da un lato, la sua sagomatura leggermente arcuata fa si che l’orologio si avvolga
bene al polso, dall'altro la lunetta satinata sulla parte superiore che spiove, lucida, sulla carrure
anche essa satinata e l’anello nei secondi che scende inclinato sul dial verde, fanno sembrare
l’orologio molto più contenuto negli ingombri di quello che realmente è.
Come detto la cassa è un gioco di diverse finiture, lunetta leggermente satina che scivola lucida sulla parte superiore della cassa che presenta una leggera satinatura per poi tornare lucida nei biselli e sulla parte laterale.
I biselli addolciscono le forme e contribuiscono all'armonia dell’insieme.
Il vetro è un semplice minerale piatto che presenta solo un leggero scalino, lì dove si congiunge
con la lunetta. Vale sempre lo stesso discorso, un vetro zaffiro sarebbe stato molto meglio ma i
costi si sarebbero inevitabilmente alzati.
La corona è a pressione e posta ad ore 3, è generosamente dimensionata, zigrinata e lucida e non
presenta alcun tipo di incisione, magari una scrittina CTZ, stile Bullhead, ci sarebbe stata alla
grande. Facile e precisa da azionare forse solo un pelino troppo sporgente.
Il fondello è a vite ed insieme alla corona garantisce una impermeabilità dichiarata di 100 metri, più
che sufficienti per l’uso quotidiano…spruzzi d’acqua non ti temiamo.
Il quadrante è di un bel verde bottiglia con i numeri arabi stampati grandi e luminescenti, ad ore 3,6
e 9 al posto del numero troviamo un indice a bastone, secondo me una scelta azzeccata per
alleggerire l’aspetto generale e rendere il quadrante meno affollato. Ad ore 12 il numero è sostituito
dal classico triangolo con i due puntini in stile Aviator. Ad ore 3 troviamo anche la finestra della
data, che con la bordatura bianca e il fondo bianco contribuisce a nascondere il fatto che tagli
l’indice di ore 3 (ricordate che è una cosa che mi infastidisce parecchio!?!?). Sotto il triangolo
rovesciato ad ore 12 c’è solo la scritta “Citizen” e ad ore sei la dicitura “Automatic”. Il tutto è
incorniciato dall'anello della scala dei secondi, anch'esso stampato in bianco e che riporta solo le
decine a numeri arabi e gli altri a piccoli bastoncini.
La caratteristica interessante è che questo anello spiove inclinato dalla lunetta sul quadrante dove un “pelo” prima termina con uno scalino ad angolo retto. Questa soluzione crea movimento e dà profondità e tridimensionalità al dial e lo rende sicuramente molto più piacevole.
Le lancette sono a spada, “scheletrate” nella parte inferiore e dipinte con vernice luminescente nei ¾ superiori, quella dei secondi è molto sottile e bianca.
Tutte e tre hanno la parte del perno e il leggero prolungamento posteriore di color nero. In
definitiva un Dial semplice, ma estremamente leggibile, caratteristica che per me è assolutamente
primaria.
Guardando sotto al fondello troviamo il calibro 8210 di Myota, quindi un calibro proprietario di
Citizen. Un movimento semplice non particolarmente rifinito, è infatti il movimento base della casa
nipponica. Offre una discreta precisione (dichiarata +20,-20 sec/dia) e una buona affidabilità.
Automatico 21 gioielli che vibra a 21.600 vibr/ora e garantisce circa 45 ore di riserva di carica, non
offre la possibilità di carica manuale e tanto meno la funzione di fermo macchina. Diciamo che se
ne può fare a meno a patto di non avere l’ossessione dell’ora precisa al secondo (qualcuno vola a
vista o sgancia bombe?).
Per ultimo il cinturino. È di pelle marrone spesso e con impunture a contrasto bianche, appena
indossato risulta leggermente rigido, ma dopo pochissimi giorni si ammorbidisce e diventa molto
confortevole. La fibbia è leggermente satinata con un buon livello di finitura e riporta la scritta
“Citizen”.
In conclusione devo dire che questo semplice segna tempo può rappresentare un acquisto
interessanti per quanti si avvicinano all'orologeria meccanica. È sicuramente una valida alternativa
ai soliti Seiko 5, rispetto ai quali ha sicuramente più qualità costruttiva (non i Seiko 5 sport che
sono di altra fascia). Il prezzo lo rende un possibile best buy, si trova in negozio per circa 150 euro
ma on line si può acquistare a cifre inferiori.
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